Le ricadute dell’organizzazione delle Reti Ospedaliere sulla qualità e la sicurezza del lavoro, impongono per i professionisti una riflessione che coinvolge necessariamente il sindacato.
L’ANAAO Toscana non vuole sottrarsi a questa assunzione di responsabilità e per questo la Segreteria Aziendale ANAAO Toscana Sudest ha prodotto uno studio che vuole avere anche un finalità propositiva. Tredici ospedali di cui ben 9 sono classificati come “disagiati” sono una sfida organizzativa importante in tempi di contrazione delle risorse economiche e di carenza di attrattività del sistema sanitario pubblico per molte specialistiche professionali.
I PS, oberati da un tasso di accessi inappropriati superiore alla media regionale e nazionale (40% vs 36% Toscana vs 22% nazionale), stentano a reclutare nuovi professionisti e risultano “ingolfati” dalla riduzione di posti letto (-340 tra ordinari e lungodegenze), ovvero da una loro non appropriata distribuzione. Per non parlare della carenza di professionisti nelle specialistiche di supporto ai PS (cardiologi, radiologi, internisti) e del rischio clinico legato alle basse casistiche in certe sedi, come sottolineato da tutte le norme che regolano le Reti Ospedaliere. Per quanto si evince dal nostro studio, la ridefinizione della rete ospedaliera in TSE passa attraverso una riorganizzazione dei PS più aderente alla normativa che ai campanili, un sensibile potenziamento della cintura internistica dei piccoli ospedali, una maggiore spinta ad avvicinare ai cittadini gli asset clinici meno complessi, concentrando la complessità clinica medio-alta negli Ospedali provinciali e di zona (5 in TSE), nell’implementazione di quanto l’innovazione tecnologica mette a disposizione, nell’ottica di una meta-medicina che avvicini ai cittadini i servizi anche se chi li offre è fisicamente distante.
Insomma, riorganizzare la Rete Ospedaliera è necessario prima di tutto per i cittadini, ma per farlo ci vuole conoscenza, coraggio e visione. Su questo ANAAO lancia la propria sfida.






